Il vero artista…
Ciò che contraddistingue il vero artista è la sua umiltà.
Ciò che contraddistingue il vero artista è la sua umiltà.
Non sono mai stata contro l’aborto. Ma sono stata contro il mio aborto.
… quando mi sono innamorata di Alessandro e per lui dipinsi la mia opera più “maestosa” 🙂 (Rent) pensai che se l’avessi avuto, io che dipingevo solo le mie passioni, avrei presto smesso di dipingere. Poi ho avuto un figlio con un rene solo e un cuore a metà e ho capito che la vita non smette mai di darti ispirazione.
“Bisogna perdere qualcosa a cui tieni” – disse – “per riuscire finalmente a risorgere dentro te stesso.” “Abbandona quello che sei e torna quello eri, scevro di strutture e condizionamenti. Torna così, esattamente come ti sto creando io adesso. Questo un giorno il tuo viaggio più bello.”
E pian piano, avvolta nel suo nido, si spense mentre si guardava rinascere.
In effetti, nessuno trovò ceneri.
Che sia la madre che genera il figlio dalle sue spoglie o il figlio che genera se stesso dalla madre che lo sta lasciando?
Medesimi fattori, stessa equazione.
Naturale distacco.
Prima il parto, poi la crescita, infine il trapasso.
Morte o genesi?
Fine o inizio?
Stesso dolore.
Identica rinascita.
Nel viaggio della vita.
Sylvie Renault
“…E’ un luogo comune quello di credere che si vede con gli occhi. Indubbiamente gli occhi sono indispensabili per vedere; eppure ci accorgiamo come molte persone, a volte la maggior parte, che pure hanno un’ottima vista, vedono poco, nel senso che non vedono ciò che guardano. Sviate dai pregiudizi o dai luoghi comuni, o semplicemente non educate a vedere, non colgono l’essenza formale e il conseguente significato di ciò che vedono.
Ma allora non si vede solo con gli occhi, o meglio, non bastano gli occhi per vedere. Si potrebbe dire che è fondamentale per vedere il binomio occhio-cervello, eppure anche questo non è del tutto vero. Vi sono persone che hanno una buona vista e acuta intelligenza, eppure non vedono le forme, non ne comprendono la genesi, e tanto meno il mondo dei significati che esse trasmettono.
Ciò che ci fa vedere a fondo nelle forme è la – percezione visiva-. La percezione è la presa di coscienza che noi facciamo del mondo esterno tramite l’osservazione e la conoscenza degli oggetti e delle cose che formano l’ambiente che hanno stimolato i nostri sensi, della vista, dell’udito e del tatto, e anche degli odori e dei sapori.
Ma soprattutto, vedere il mondo circostante e gli oggetti che lo compongono, significa sviluppo della coscienza critica sulle ragioni delle forme che vediamo, domandarsi il perché delle cose, perché certe cose sono fatte così e non così, perché certi fatti accadono in quel modo e non in un altro, e valutare se quel modo è proprio quello giusto, e, se non è quello giusto, quale sarebbe allora quello giusto…
…Il guardare è una dote naturale che tutti abbiamo. Anche gli animali guardano, ma non sempre vedono in profondità se non aiutati dall’istinto. Il vedere implica invece un’educazione, un allenamento, un vero e proprio lungo tirocinio analogo a quello che fa l’allievo di pianoforte al conservatorio di musica sottoponendosi a lunghi esercizi di solfeggio e di scale musicali…”
Attilio Marcolli – “Teoria del campo”
Para mi solo recorrer los caminos que tienen corazon, cualquier camino que tenga corazon. Por ahi yo recorro, y la unica prueba que vale es atravesar todo su largo. Y por ahi yo recorro mirando, mirando, sin aliento.