Grazie alla famiglia che mi ha cresciuto facendomi diventare quello che sono.
Grazie al matriarcato che mi ha allevato duramente in seno al puro maschilismo insegnadomi per antitesi il valore più profondo dell’essere donna.
Grazie a tutti gli stronzi che ho incontrato per la mia strada.
Grazie a chi ha tentato di rubarmi un’idea.
Grazie a chi si è reso pietoso ai miei occhi per questo.
Grazie a chi ha cercato di abusare di me solo perché era il mio datore di lavoro.
Grazie a chi mi ha lasciato in mezzo a una strada perché non gliel’ho data.
Grazie a chi mi ha dato lo sfratto perché non avevo potuto pagare una mensilità.
Grazie a chi ha cercato di gettare ombre sul mio lavoro inventando cazzate perché non aveva che quelle.
Grazie.
La mia forza la devo a voi e grazie a quella ora vivo, sopravvivo e vi rido in faccia senza neanche che ve ne rendiate conto.
E per questo vi dico grazie.
Come dico grazie alla famiglia che mi ha cresciuto duramente.
Al matriarcato che mi ha allevato in seno al puro maschilismo insegnandomi per antitesti il valore più pronfondo dell’essere quello che sono.
Figlia, madre, sposa, amante, nipote, donna.
Che discende da una stirpe di contrabbandiere di burro e caffè che rischiavano in mare la vita solo per donare ai propri genitori e figli un attimo di felicità.
Non ho nessuno per cui rischiare tanto, ma so che sarei pronta a farlo.
E anche per questo vi dico grazie.