Sylvie Renault, una pittura tra linearità e circolarità. E avvolgenza.
La mia pittura si basa su poli contraddittori: da un lato insisto su una serie di molteplicità sferiche (cerchi, rotondi, figure circolari ed avvolgenti), dall'altro mi concentro su una percezione univoca e centrata.
C'è una sensazione matematica e razionale, e un'altra giocosa ed irrazionale: in alcuni modi, infatti, le sfere sono allineate ed ordinate, e mai fastidiosamente sovrapposte; in altri modi, le sfere cadono al contrario, con elegante dignità, in una tensione giocosa e orgogliosamente insoddisfatta: bolle di sapone che si muovono verso il cielo, palloncini lanciati verso l'alto nel desiderio inarrestabile di un bambino, cerchi dinamici e musicali, persino ritmici e forse cantanti.
La danza dialettica del contrasto potrebbe continuare insistendo sulla forza cromatica e poi finire in uno scherzoso scontro tra madre e figlio, con figure "principali" che vedono accanto e si aggrappano alle loro soluzioni minori e ridotte, ma non meno vive e vivide. E ogni opera potrebbe anche concludersi nel senso di celebrazione e magia che queste figure circolari offrono e regalano.
Infatti, l'interazione tra identità e diversità è vissuta qui nelle forme più complesse e filosoficamente più ricche: fanno riferimento a una unicità che non può (e non vuole) piegarsi all'omogeneità, e a collettività che hanno sapientemente interiorizzato la necessità affinché ogni unicità non sia isolata e rinchiusa in sé stessa, implodendo: un'unità multipla comune, un gruppo denso di soggetti parziali e minutamente dettagliati, comunque presenti.
Queste sensazioni dialettiche, che sono rimandate e duplicate dal punto di vista di ogni spettatore, sono oggettive e soggettive, minime e massime; e perché il vero cerchio che sto stabilendo è quello con coloro che guardano l'opera e si immergono (quasi nuotando) in queste imperfezioni che né vengono esibite né cercate.
Consapevoli di un legame che ogni sincerità va a costruire nel dialogo e nella visione reciproca e circolare che continua a far emergere falle, separazioni, incontri, incroci, solidarietà.
Contatto, scontro, opposto, contrario, aggiunta, negazione, cerchio, vortice, agglomerato di sentimenti. Un paesaggio fantastico in cui le emozioni si trasformano in colore, rivelando ciò che sento. Io sono. Incontestabilmente. Sulla mia tela, come nella vita, gli errori non vengono cancellati o mascherati. Semplicemente accettati. Perché commettere errori significa vivere. Innamorandovi dei miei cerchi, vi innamorerete di voi stessi. Perché sto parlando di tutti. Di tutti noi, così perfettamente imperfetti.
Sylvie Renault
MANIFESTO
Contatto, scontro, opposto, contrario, addizione o sottrazione.
Cerchio,vortice, agglomerato di sensazioni, paesaggio fantastico in cui muoiono speranze e depressioni, rivivono i ricordi.
L’emozione si trasforma in colore, rende visibile ciò che provo.
Esisto.
Incofutabilmente.
Questa la mia pittura. La pittura di Sylvie Renault.
Artista dei Cerchi Imperfetti.
Pittrice Imperfetta, donna Imperfetta,
Come nella vita, sulle mie tele gli errori non si cancellano, non si camuffano.
Nè si sottolineano.
Semplicemente si accettano.
Diventando così valore portante dell’opera, come della vita stessa.
Perché sbagliare è vivere.
Innamorarsi dei miei cerchi vi farà innamorare di voi stessi.
Perché è di tutti che racconto.
Di tutti noi perfettamente imperfetti.
Sylvie Renault