Critica di May Abboud – Istituto delle Belle Arti di Beirut

by | Dic 14, 2016 | Critiche, Home

Chi ha conosciuto Sylvie, come me, nel giugno del 2011 e ha visto il suo lavoro allora, noterà il passo da gigante della “ragazza” di quel tempo, diventata oggi una grande pittrice.
Non avrei mai pensato che questo immenso salto nel mondo “ingrato” dell’Arte potesse essere possibile per questa ragazza fragile, impaurita da un futuro incerto, specie per gli artisti di oggi.
Io ne so qualcosa: ho speso la mia vita a provare a spiegare alla gente, ai miei studenti all’Istituto Nazionale di Belle Arti di Beirut che la ceramica (di cui sono specialista) e la terra cotta non sono “arti minori “, ma “arti maggiori” essendo stati la prima espressione dell’uomo su questa terra! Dunque conosco tutte le difficoltà di chi si vuole esprimere artisticamente e farne “un living”.
E al giorno d’oggi è ancora più difficile.
Ma Sylvie, che già solo col suo nome porta dentro una “foresta” e che ha la particolarità di sopportare tutto, di essere tenace e andare avanti decisa, ha potuto col suo coraggio superare le difficoltà della vita moderna.
La bellissima musica di MesAlfie aggiunge bellezza e ritmo ai suoi cerchi rendendoli molto più armoniosi.
Ogni tela ci fa viaggiare lontano, profondamente, nel suo cosmo di cerchi.
Dal quadro “Il segreto di May” a quello di “A dime in a bag”, c’è un abisso di differenza e di evoluzione! Certo tutte le sue opere erano già bellissime. Ma ora è scoppiato un arcobaleno di migliaia di colori, di speranze, un’apertura verso un mondo migliore, ed è questo il messaggio dell’universo di Sylvie.
Ho sempre insegnato ai miei studenti che l’Arte, prima di tutto, deve arrivare a toccare il cuore.
Ed è questo feeling che mi ha colpito nelle sue opere.
E di questo la ringrazio.
Brava Sylvie

May Abboud
Beirut 22/11/2016

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