Nel viaggio della vita.
“Bisogna perdere qualcosa a cui tieni” – disse – “per riuscire finalmente a risorgere dentro te stesso.” “Abbandona quello che sei e torna quello eri, scevro di strutture e condizionamenti. Torna così, esattamente come ti sto creando io adesso. Questo un giorno il tuo viaggio più bello.”
E pian piano, avvolta nel suo nido, si spense mentre si guardava rinascere.
In effetti, nessuno trovò ceneri.
Che sia la madre che genera il figlio dalle sue spoglie o il figlio che genera se stesso dalla madre che lo sta lasciando?
Medesimi fattori, stessa equazione.
Naturale distacco.
Prima il parto, poi la crescita, infine il trapasso.
Morte o genesi?
Fine o inizio?
Stesso dolore.
Identica rinascita.
Nel viaggio della vita.
Sylvie Renault